14 feb 2015

Quando capita a te...


È con un po' di terrore che pubblico questo post, perché già so i commenti che arriveranno, ma uno di solito apre un blog per poter dire quel cazz che gli pare no? Sì, la risposta è sì.

Quando avevo 9 anni mi sono presa la mia prima colossale sbandata per uno dei miei compagni di classe. Probabilmente sarebbe stato il mio primo "fidanzatino" ma negli anni Novanta non eravamo ancora così emancipati. Lui era così carino: occhi azzurri e faccia pulita, caratteristiche che mi avrebbero attratto anche una volta cresciuta.

Insomma che cosa fai a 9 anni quando ti piace qualcuno e non sai come dirlo? Scrivi una lettera, è chiaro...
Non sono mai stata la tipa da foglietto con scritto "Ti vuoi mettere con me? SÍ - NO - FORSE", no la mia era una lettera vera, una lettera dove ho riversato tutti i miei sentimenti per lui che la lesse, ma non rispose mai. In compenso uno dei nostri compagni la trovò e pensò bene di confessare la cosa a tutta la mia classe.

Probabilmente è così che ho scoperto la vergogna: le orecchie rosse e gli occhi che si riempiono di lacrime per la mortificazione mentre la rabbia sale. Nonostante questo, non sono mai stata brava a celare i miei sentimenti, perché farlo? [...]




Come solitamente accade, più sei pronto a darti ad altre persone, più la maggior parte delle volte è tutta una presa per il cu*o. Allora poi tutta questa voglia di darti agli altri si esaurisce e diventi peggio di Elsa di Frozen - e non solo perché ogni scusa è buona per cantare Let it Go con fare teatrale. La fase finale della trasformazione in zitella acida è guardare sempre le coppie con sguardo di disgusto o facendo una smorfia o commenti antipatici. Sì, lo so che lo facciamo tutti.

Il vero problema è che, probabilmente, la persona che state prendendo in giro potreste essere voi di lì a pochi mesi, se non pochi giorni. È proprio quello che è successo a me l'anno scorso. Ma non voglio stare qui a raccontarvi per filo e per segno che mi sono innamorata e via dicendo, semplicemente probabilmente se diventiamo acidi e cinici è solo perché non vogliamo essere feriti di nuovo, e siamo un po' stanchi del classico "cerotto", specie quando ormai ci serve solo una base di ricovero.
In tutto questo muro di parole quello che sto cercando di dire è che quando trovi la persona per te è proprio come nei film: ti metti in gioco, scendi a compromessi e tutte quelle cose che prima odiavi, sono completamente parte di te. Perché sì, vuoi dichiarare pubblicamente il tuo amore; sì, vuoi fare foto sceme e romantiche perché sono un bel ricordo; sì, vuoi cambiare la foto profilo su facebook perché sei felice e sì, ogni "scusa" è buona per ricordare al mondo quanto stai bene e quanto sei innamorato. Non perché sei stupido (magari un po' rincitrullulito), ma semplicemente perché è più forte di te. E questo vale anche a San Valentino. Quindi, oggi, siate buoni. Non trattate male chi vuole festeggiare una serata diversa con la SUA persona. Che sia un fidanzato, un amico, un parente. Non fate gli sprucidi! Amate, amate e amate. E con questo vi lascio alle bellissime parole di Pablo Neruda:


I love you without knowing how, or when, or from where.
I love you straightforwardly, without complexities or pride;
so I love you because I know no other way
than this: where I does not exist, nor you,
so close that your hand on my chest is my hand,
so close that your eyes close as I fall asleep.
[Pablo Neruda, Love Sonnet XVII]




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